Galleria Vittorio Emanuele II

Il Salotto di Milano

Galleria Vittorio Emanuele II

"A Milano, passammo la maggior parte del tempo all'interno della grande e magnifica Loggia, o Galleria, o comunque la si chiami. Isolati formati da alti e sontuosi palazzi nuovi [...] questa è la Galleria. Mi piacerebbe viverci per sempre".
(Mark Twain, Vagabondo in Italia)

Ogni casa ha il suo salotto, il luogo in cui si accolgono gli ospiti, la stanza più bella. E così anche Milano ha il suo “salotto buono”, l’ottocentesca Galleria Vittorio Emanuele II.

La sensazione, facendo i classici “quattro passi in Galleria”, è quella di entrare nel cuore della città. E’ uno spettacolo tutto milanese: mille modi per fare sosta in questo splendido passaggio coperto tra il Duomo e il Teatro alla Scala. L’idea originaria era proprio quella di una via porticata che fungesse da vetrina e da passeggiata per prendere l’aperitivo o cenare dopo l’Opera.

 

E’ il più antico centro commerciale d’Italia, decorato con mosaici, cariatidi, decorazioni che attorniano finestre e balconate. Al suo interno si trovano i negozi delle griffe più lussuose, al pari di Via Montenapoleone o via della Spiga, ristoranti storici o di chef stellati, luoghi leggendari dove fare l’aperitivo come il Camparino, una libreria storica, la Libreria d’arte Bocca, in Galleria dal 1930 ma già presente in città dall’Ottocento. 

 

Tra un giro di shopping e un caffè o risotto alla Milanese seduti ai tavoli sotto la volta, non dimenticate di celebrare un’antica tradizione della città: come gesto scaramantico, fate 3 giri di tacco sugli attributi del toro disegnato a mosaico (rappresentante lo stemma di Torino) sul pavimento dello splendido Ottagono centrale della Galleria.

 

CURIOSITA’

 

  • All’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, tutti gli esercizi commerciali devono avere un’insegna con scritte in oro su fondo nero, per rispettare il design definito al momento della sua costruzione.
     
  • La Galleria, grazie alla sua unica copertura di ferro e vetro, è stata fonte di ispirazione per molte costruzioni simili, sia in Italia (la Galleria Umberto I a Napoli) e all'estero (Toronto Eaton Centre e Houston and Dallas Galleries). E' possibile che i materiali e il design della Galleria siano stati anche in parte d'ispirazione per la Torre Eiffel di Parigi.
     
  • Le sfere bianche che illuminano la Galleria di notte sono tuttora sostenute dalle eleganti montature in rame dell’800, un tempo alimentate a gas. Quando fu introdotto questo innovativo sistema di illuminazione, fu ideato anche un marchingegno che ogni sera scorreva su dei binari lungo tutto la Galleria trasportando la fiamma che accendeva le fiammelle nelle lampade. I milanesi si radunavano per assistere a questo spettacolo di modernità, affascinati da questa macchinetta che sfrecciava tanto veloce da essere soprannominata da subito il “rattìn” (topolino, in dialetto), proprio perché correva veloce quanto un piccolo topo.
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